Prevenzione e Contrasto Bullismo e Cyberbullismo

Prevenzione e Contrasto Bullismo e Cyberbillismo

Docente Referente

Docente Referente per la prevenzione e il contrasto di atti di Bullismo e Cyberbullismo per il nostro istiuto:

prof.ssa Sandra Bernardini

mail: sandra.bernardini@liceocastiglione.org

Protocollo di intervento in caso di Bullismo o Cyberbullismo

Per scaricare il protocollo clicca sull’immagine sopra

Sei uno studente ed hai assistito o sei vittima di bullissimo o cyberbullismo contatta il docente referente o in alternativa segnalacelo (anche in modo anonimo) usando il modulo sotto

Sei un genitore e sei venuto a conoscenza di atti bullissimo o cyberbullismo che riguardano tuo figlio o uno studente della scuola contatta il docente referente o in alternativa segnalacelo  usando il modulo sotto

Piccolo Vademecum Anti-Bullismo

Se ti trovi ad osservare episodi di Bullismo

–       Chiama altri compagni: spesso non c’è bisogno di intervenire, ma insieme si possono creare diversivi.

–       Racconta ad un adulto di fiducia quello che hai visto e sentito, senza avere paura di fare la spia o delle ripercussioni: se fossi tu in difficoltà, saresti felice che qualcuno ti aiutasse.

–       Non sottovalutare l’accaduto e non aspettare a riferirlo: “prevenire è meglio che curare”.

–       Proponi ai tuoi insegnanti di dedicare tempo per affrontare il problema in classe, attraverso discussioni, approfondimenti, lavori di gruppo, elaborazione di materiale.

–       Cerca di convincere il bersaglio a rivolgersi a una figura di riferimento adulta.

–       Se sei a conoscenza che qualcuno subisce prepotenze, cerca di tenerlo/a d’occhio e non lasciare che resti da solo/a. Sforzati di integrarlo/a il più possibile nel gruppo, anche se non ti è simpatico/a: solidarietà e amicizia sono due cose diverse. Prova a fare lo stesso anche con il bullo.

–       Fai capire al bersaglio che può contare su di te, dimostrati capace di ascoltarlo/a e sostenerlo/a senza spifferare le sue confidenze ad altri amici.

–       Cerca di alleviare il senso d’impotenza e il senso di colpa che il bersaglio probabilmente prova: c’è sempre una soluzione al problema e il pretesto delle prepotenze non è mai giustificabile.

–       Cerca di affrontare il bullo, chiedendogli/le con tono fermo il perché del suo comportamento: dichiara ad alta voce che le prepotenze non sono accettabili e chiedigli/le di smetterla. Sii duro/a verso il comportamento, non verso la persona.

–       Non trattare il bersaglio come una ‘povera vittima’, bensì aiutalo/a a contrastare il bullo con intelligenza e sicurezza di se.

 

SE TI RENDI CONTO DI ESSERE BERSAGLIO/VITTIMA

–       Cerca di restare solo/a il meno possibile, soprattutto in situazioni che sfuggono al controllo degli adulti (intervallo, spogliatoio, bagni…).

–       Prova a raccontare quello che ti succede agli amici senza vergognarsi di chiedere il loro aiuto. Non aspettare che la situazione peggiori.

–       Cerca di raccontare a genitori o insegnanti di fiducia quello che ti capita: non si tratta di fare la spia. Se proprio non riesci a parlarne liberamente, scrivi una lettera o un e-mail.

–       Cerca di evitare il bullo, allontanandoti senza stabilire alcun contatto visivo: non avere paura di sembrare vigliacco/a.

–       Sforzati di non reagire all’aggressione fisica con la violenza: potresti peggiorare la situazione, farti male, o essere incolpato/a ingiustamente.

–       Cerca di non reagire arrabbiandoti o piangendo in presenza del bullo: è esattamente quello che vuole.

–       Se il bullo vuole rubarti o romperti qualche oggetto personale, lascialo fare: le cose si possono ricomprare, l’incolumità della tua persona è più importante. Appena puoi, racconta ad un adulto ciò che è successo.

–       Prova a tenere un diario su cui riportare gli episodi spiacevoli: ti aiuterà a ricostruire con precisione gli avvenimenti.

–       Quando ti senti in pericolo, cerca di attirare l’attenzione delle persone intorno.

–       Se ricevi messaggi minatori o offensivi, conservali come prove.

–       Se in altri contesti ti capita di trovarti davanti a qualcuno più debole di te, resisti alla tentazione di sfogarti su di lui/lei: non ti aiuterebbe a risolvere i tuoi problemi.

–       Prova a concentrarti sul fatto che agire con aggressività non è un segnale di forza, ma piuttosto un modo per coprire le proprie debolezze.

–       Sforzati di pensare che la tua situazione, per quanto possa sembrarti senza via di uscita, non durerà per sempre, coinvolge solo alcune persone, si realizza solo a scuola, etc.

–       Rifletti sul fatto che l’essere trattato male da alcuni non significa che tu ti meriti di essere trattato male: il tuo valore non dipende dal comportamento dispregiativo degli altri nei tuoi confronti.

–       Concediti occasioni per sfogare la tua frustrazione: trattenere le emozioni non fa bene, un bel pianto liberatorio al momento giusto potrebbe farti sentire meglio.

              

SE TI RENDI CONTO DI COMPORTARTI DA BULLO

–       Invece di sfogare la tua aggressività, conta fino a 10.

–       Un modo alternativo e produttivo per scaricare l’aggressività è impegnarsi in attività fisiche e sportive.

–       Prova a pensare cosa potresti fare in alternativa: invece di minacciare, aggredire, criticare, umiliare, zittire, svalutare, canzonare, urlare, insultare, ecc… prova a dire chiaramente come la pensi e cosa desideri, prova ad esprimere la tua opinione senza offendere o mancare di rispetto agli altri.

–       Sforzati di metterti nei panni del bersaglio: come ti sentiresti al suo posto?

–       Sforzati di trovare qualcosa in comune con le persone verso cui si indirizza la tua aggressività.

–       Prova a riflettere sulle conseguenze delle tue azioni: potresti rischiare sospensioni o punizioni; gli insegnanti potrebbero penalizzarti con voti bassi e potresti rischiare la bocciatura; i compagni potrebbero trovarti antipatico ed evitarti…

–       Cerca di immaginare altri modi per renderti simpatico e popolare a scuola: il vero leader è rispettato, non temuto.

–       Prova ad investire sugli aspetti positivi del tuo carattere e sulle cose che sai fare bene.

–       Spesso ciò che ci infastidisce negli altri è qualcosa che è anche in noi: prova quindi a ragionare sui reali motivi alla base del tuo disagio e cerca soluzioni diverse per risolverlo.

 

SE SEI VITTIMA DI CYBER-BULLISMO, COSA PUOI FARE?

·      Non rispondere a sms, mms, email o post molesti o offensivi nei tuoi profili sui social network.

·      Se gli sms, mms, le email o i post nei tuoi profili sui social network ti infastidiscono cancellali, bloccando la persona che te li ha inviati (per vedere come bloccare, consulta la sezione “privacy” nella tua casella mail o nel tuo profilo).

·      Salva i messaggi che ricevi prendendo nota del giorno e dell’ora in cui arrivano (se chat, salva la cronologia).

·      A seconda di dove ricevi le minacce, cambia nickname, o numero di cellulare o l’indirizzo mail.

·      Se qualcosa che avviene online ti infastidisce (o fa stare male un tuo amico), parlane con un adulto di cui ti fidi.

·      In caso di minacce o proposte che t’infastidiscono, parlane immediatamente con gli adulti di cui ti fidi.

·      Puoi chiedere un consiglio o un aiuto a Telefono Azzurro, per te o per un tuo compagno vittima di cyberbullismo, chiamando il numero 1.96.96 (anche in forma anonima), oppure contattando Telefono Azzurro anche via chat, tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00, accedendo al sito www.azzurro.it e cliccando su “ch@tt@ con Telefono Azzurro!”.

Linee di Orientamento

Safer Internet Centre – Generazioni Connesse

You Pol

App della Polizia di stato per segnalere episodi di Bullismo e non solo

Sintesi del quadro normativo vigente

Legge nazionale n. 71/2017 e regionale n. 1/2017 in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 71 del 29 maggio 2017. Entrerà in vigore il 18 giugno 2017. 

Entrerà in vigore il 18 giugno 2017 la nuova legge sul cyberbullismo. Tecnicamente si chiama legge 29 maggio 2017, n. 71, Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo ed è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 3 giugno 2017.

Eccone i punti salienti:

1    Ciascun minore ultraquattordicenne (o i suoi genitori o chi esercita la responsabilità del minore) che sia stato vittima di cyberbullismo può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti diffusi nella rete. Se entro 24 il gestore non avrà provveduto, l’interessato può rivolgere analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore.

2    Nasce presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, che entro sessanta giorni dal suo insediamento redigerà un piano di azione integrato per il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo. Il piano prevede anche periodiche campagne informative di prevenzione e di sensibilizzazione sul fenomeno del cyberbullismo. Entro il 31 dicembre di ogni anno, a partire dal 2018, il Tavolo farà una relazione al Parlamento sulle attività svolte.

3    Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge (quindi entro il 18 settembre) il MIUR adotta delle linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle scuole, anche avvalendosi della collaborazione della Polizia postale e delle comunicazioni. Le linee guida vanno aggiornate ogni due anni.

4    Ogni istituto scolastico individua fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle Forze di polizia e delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.

5    Secondo quando già previsto dalla legge 107 (la Buona Scuola) per il triennio 2017-2019 ci sarà una formazione del personale scolastico sul tema. Verrà promosso un ruolo attivo degli studenti e di ex studenti in attività di peer education, nella prevenzione e nel contrasto del cyberbullismo nelle scuole.

6    I servizi territoriali, con l’ausilio delle associazioni e degli altri enti che perseguono le finalità della legge, promuovono progetti personalizzati per sostenere le vittime di cyberbullismo e a rieducare, anche attraverso l’esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori autori di cyberbullismo.

7    Il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo informa tempestivamente i genitori dei minori coinvolti. I regolamenti scolastici dovranno prevedere esplicite sanzioni disciplinari, commisurate alla gravità degli atti compiuti.

8    Per i minori autori di atti di cyberbullismo, fra i 14 e i 18 anni, se non c’è querela o denuncia per i reati di cui agli articoli 594, 595 e 612 del codice penale, scatta l’ammonimento: il questore convoca il minore insieme ad almeno un genitore

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